martedì 22 settembre 2009

 
Questa mattina con gli occhi ancora chiusi e la mente offuscata da un incubo terribile, è iniziato il cambiamento. Cambiamento per tutte quelle ragioni che avevo già spiegato nei precedenti post. Diciamo che l'ultima poesia che ho pubblicato mi ha spaventato un pò. Quella sera, solo a casa, avevo deciso di scrivere un post simpatico sulle abitudini dei milanesi. Ascoltando "La Foule" di Edith Piaff stavo pensando a come iniziare..d'improvviso le mie mani  iniziano a scrivere prima una parola, poi un'altra, poi un'altra ancora e nel giro di due minuti mi sono ritrovato a leggere una poesia malinconica e patetica (e con patetica intendo ricca di pathos) che in quel momento non poteva essere scritta da me. E non poteva esserlo perchè prima di tutto non era nei programmi e poi perchè in questo periodo l'amore è veramente l'ultima cosa che mi ci vuole...Mi ci voleva qualcosa di forte dopo questa sorpresa. E cosi ho iniziato a sconvolgermi da qualcosa di simbolico: una parete di casa. Guardavo quella parete bianca da quando mi sono trasferito nella nuova casa. Lei mi scrutava con aria di sufficienza, cosi anonima. E allora qualche giorno fa io,la mia faccia da ebete e il mio coinquilino Ale siamo andati da Castorama a cercare un nuovo colore. E alla domanda della commessa  dal codino alto: "Rosso, arancione, verde, azzurro...che colore preferite?" senza indugiare un attimo "Signorina la prego.. Mi dia dei colori scuri!". 
E mentre la commessa mi porgeva il campioncino con le tonalità di grigio scuro io sorridevo. E più sorridevo più lei mi guardava come uno psicopatico. "Signorina abbiamo deciso, questo". Il colore era scurissimo, bellissimo. Tornato a casa, armato di rullo ho dipinto, con un pò di sadismo non lo nego, quell'insopportabile parete bianca.

Il mio "ciel dans une chambre" finalmente posso vederlo ogni giorno. 
Non sarà azzurro come quello normale ma è scuro. 
E' nero perchè l'azzurro non lo sentirei totalmente mio. 
E' nero perchè il nero racchiude in se tutti i colori....
Mi piace guardarlo e immaginarlo come il fondale di un teatro....

sabato 19 settembre 2009

Mi nutro dei tuoi silenzi. Quando il sole innalza raggi più grandi di noi, tra le nubi riesco a scorgere il tuo sorriso, dolce amore che mi manca, che non mi fa respirare, che soffoca la mia anima tra le lenzuola di seta rosse.
Mi nutro del tuo respiro. E mentre non parlo, ascolto l'infinito che dalle tue labbra socchiuse, bocca di fragola, si mostra e non si muove.
Mi nutro delle tue gioie, dolce amore, che fanno brillare i tuoi occhi e ti rendono felice.
Mi nutro della tua essenza, amore puro, che nulla ha a che vedere con la tua apparenza.
Mi nutro della tua illusione, dannato amore...e mentre aspetto, la tua ombra è sempre meno sfocata...

mercoledì 16 settembre 2009

Mi disperdo nella pioggia di una grigia giornata milanese. Sento scendere una goccia dentro la mia giacca a vento e un brivido di piacere mi attraversa il corpo. Dal collo scende piano piano fino ad accarezzarmi la schiena. I miei capelli sono bagnati, sento freddo, l’aria umida mi porta ad uno stato di confusione totale. Non so più chi sono. Chiudo gli occhi e il vento mi trascina nel vortice dei ricordi. Improvvisamente sono di nuovo bambino. Il fumo di corso Buenos Aires svanisce per lasciar spazio ad un meraviglioso odore di terra bagnata. Ho un mantellino blu e con la lingua assaggio la pioggia, completamente sporco di fango mi diverto a saltellare in una pozzanghera. In lontananza sento la voce di mio nonno che mi chiama: “ Rientra a casa nico mio che prendi la febbre!”. Alzo lo sguardo e lui è li che mi sorride e apre le braccia per farmi capire che mi aspetta, che mi vuol bene. Corro verso di lui, felice lo abbraccio. Le sue braccia sono grandi, il suo cardigan rosso profuma di Pino Silvestre, il profumo che la nonna gli ha regalato per il compleanno, mi stringe forte a se e io mi lascio coccolare. Dalla cucina prende vita e si diffonde nel corridoio, nella sala da pranzo, fin fuori in veranda un profumo delizioso di sugo di pomodoro fresco. La nonna è in cucina. “Antonietta corri, corri! Ho preso un topolino!” grida il nonno continuando a sorridere. Abbracciato al nonno, vedo una mano piccola piccola con le unghia smaltate di rosso che mi accarezza i capelli e un volto amico che mi rassicura e mi fa sentire protetto. “Mario ma hai visto che bel topolino?”sussura la nonna all’orecchio destro del nonno strizzando l’occhio in segno di complicità. “Si Antonietta, è il nostro topolino!” rispose il nonno ridendo di gusto….Iniziamo anche io e la nonna a ridere e sicuro tra le loro braccia sento di essere fortunato....

D’improvviso mi sento chiamare: “Sono 50 euro, grazie!”. Apro gli occhi, la commessa di Zara mi guarda in modo strano. Le do i soldi e sorrido con aria disillusa…..Prendo il sacchetto e mi dirigo verso l’uscita. Fuori piove ancora….

lunedì 14 settembre 2009

Tra i tanti insegnamenti della MATRE, uno mi sembra particolarmente adatto a questa situazione: "Chiamare sempre le cose con il loro nome". Non riesco più a scrivere e non perchè ho improvvisamente dimenticato tutte le regole grammaticali ma semplicemente perchè ogni post viene continuamente frainteso dalle persone che ho accanto. Sono, ahimè, costretto a non poter parlar chiaramente per paura di ferire qualcuno. Ma sapete che vi dico? Ho iniziato a scrivere qui per dare sfogo a quelle sensazioni, quelle emozioni che nella vita di ogni giorno spesso nascondo dietro un sorriso di circostanza. Il mio blog è diventato un allegro "cortile" nel quale i miei cari lettori cercano conferme e risposte alla loro insicurezza. NO, NON CI SONO RISPOSTE, NON SCRIVO PER NESSUNO DI VOI.
E allora iniziamo subito a parlare chiaramente. Vorrei dire ad A che deve farsene una ragione, che la vita va avanti e che io ci sarò per sempre. A G che deve smetterla di farsi paranoie e iniziare a vivere. A V che deve assolutamente uscire da quel vicolo senza luce. A D e agli altri compaesani di farsi i cazzi loro. Ai miei vicini di casa che accennare un "Buongiorno" non gli cambia la vita ma sicuramente li aiuterebbe a socializzare. Al proprietario di casa di farsi meno canne e di farmi una copia delle chiavi del cancelletto. A mia madre di smetterla di "controllarmi" sul blog e di fare una radiografia a tutti miei amici di Fb. Ai miei nonni vorrei spiegare che internet non si limita ai video anni 60 su Youtube ma che esiste anche XTUBE. Per quanto riguarda me, più che un consiglio dovrei iniziare ad agire, magari tagliandomi le mani cosi eviterei di scrivere cazzate.

sabato 12 settembre 2009

La mia anima è nera. E' un dato di fatto. Vivo di forme estreme, di emozioni, di pensieri incoerenti, contrastanti. La mia anima non può essere che nera perchè bianca non lo è mai stata. Perchè il bianco è puro, riesce ad illuminare la vita delle persone che lo amano. Io, invece, non porto altro che sofferenza e dolore a chi mi sta accanto. Trascino con me un alone nero di lucidità che mi spaventa e non mi fa essere bianco, puro, vero. Mi sento continuamente in bilico tra un'immagine positiva che trasmetto e un riflesso scuro che non mi permette di amare, di amare fino in fondo...

giovedì 10 settembre 2009

Vorrei riuscire a credere che anche questa notte voli leggera tra ricordi dolci e speranze...Mi perdo nel vuoto. Ascolto i miei battiti. E' sempre lo stesso tempo che in questi mesi è passato veloce, stasera scorre lentamente e quasi immobile sento di non farne più parte. Mi allontano per un attimo dal mio letto, sento freddo. L'ennesima sigaretta sospirata mi fa sentire vivo. Vorrei non essere qui.

domenica 6 settembre 2009

L'ultimo sabato in sicilia e io ho preferito restare a casa...Ho spostato il dondolo in giardino e ho ascoltato un pò di musica sotto un cielo stellato...Questa notte la sento mia, solo mia. Ho pensato alla mia vita, al senso che sto cercando, al senso della parola "ambizione" che ho scoperto essere del tutto soggettiva. Sto cercando di epurare la mia anima da pre-concetti e aspettative che pur non essendo mai state mie lo sono diventate. Ho deciso che quando metterò piede a Milano inizierà un nuovo capitolo, più sincero e meno cinico...A volte sogno di svegliarmi ed essere un'altra persona. Non sento più dolore, non sento più il peso del passato, un forte vento di scirocco mi avvolge ed io non sento bruciare quel fuoco che pervade i miei pensieri e mi rende nervoso, impaziente...Aspetto continuamente un segno, IL SEGNO, che mi renda finalmente libero dalla consapevolezza di non aver costruito nulla se non pensieri bellissimi e fragili come bicchieri di cristallo... Mi ripeto che ho ancora tutta la vita davanti ma non riesco a capire perchè ho la continua sensazione di "non vivere". Cosa sto aspettando? Tutta la mia adolescenza è stata un continuo viaggio che mi ha portato ad incontrare me stesso solo adesso per la prima volta....Credevo di essere diverso.
Viaggiatore Senza Meta

martedì 1 settembre 2009

Un'altra notte è passata...Sono le 5.10 del mattino e io ho appena finito di lavorare. Intorno a me il silenzio, una candela accesa vicino al portatile mi tiene compagnia e la mia stanchezza si confonde tra il fumo di una sigaretta che non riesco a godermi. Dalla mia finestra scorgo appena la chiesa illuminata, il cielo che si fa sempre più chiaro e mi sento stranamente fortunato.... Mi chiedo in quanti saremo a vedere lo stesso cielo? Adesso che la città dorme, che le persone che amo di più al mondo riposano, che tutto sembra quasi essere stato trasportato in un'altra dimensione...Tra una settimana non lavorerò più e so già che mi mancherà questa sensazione di libertà...
Viaggiatore Senza Meta