mercoledì 3 marzo 2010

Non ha più senso continuare a scrivere.
Chiudo questo blog perchè ha perso quella spontaneità che lo caratterizzava.
Il suo senso è stato stravolto tra i commenti e non riesco a sentirmi più libero di esprimermi.
Ha ormai svolto il suo compito questa pagina.
Cercavo la libertà celandomi dietro ad uno pseudonimo ma non è possibile sentirsi al sicuro quando l'unica cosa di cui hai paura è te stesso.
Sono stati due anni pieni di emozioni, di sorrisi, di pianti e ringrazio tutti per avermi fatto compagnia in questo percorso. Siete stati preziosi perchè non mi avete fatto sentire solo, mai! Siete stati dei compagni di viaggio meravigliosi e non dimenticherò mai il vostro affetto sincero e disinteressato.

Adesso è arrivata l'ora di cambiare, di iniziare a camminare con le mie gambe, di ritrovare una meta tra i miei labirinti mentali. Adesso è arrivata l'ora di crescere.

Con affetto
Viaggiatore Senza Meta

martedì 16 febbraio 2010

Non morirai. Non questa notte.
Non celerai il tuo sorriso tra le sponde amare dei miei anni. 
Non morirai perchè sei parte di me.
Non morirai perchè la tristezza in fondo è riflessione.
Non morirai stanotte perchè il mio pensiero è li con te.
Non morirai perchè io sono qui con te e asciugo le tue lacrime che lievi dagli occhi profondi scendono tra le gote e salate si posano sulle nostre labbra.
Non morirai amore. Non questa notte.
Spegnerò il sole,amore, e questa notte non finirà mai.  Distesa sul mio petto sentirò il tuo respiro ora lieve ora greve, accarezzerò i tuoi capelli e non avrai più paura, curerò le tue ferite e un piccolo orizzonte di serenità si mostrerà tra i tuoi seni.
Non moriremo amore. Non questa notte.

giovedì 14 gennaio 2010

CHIUSO PER ESAMI
e consequenziale crisi mistica!

Ci risentiamo tra qualche settimana.

Con affetto
Viaggiatore Senza Meta

giovedì 7 gennaio 2010

Trovo nelle parole il senso della mia esistenza.
Non più dolci melodie ma dardi infuocati pronti ad incendiarmi il cuore.
Non più leggere ali di farfalla ma possenti lame d'aquila che mi feriscono e mi fortificano.
Sarei voluto cadere da quella montagna, scivolare fin nei meandri più reconditi, nel buio dei miei silenzi avrei trovato la forza di lasciarmi morire.
Anche questa volta ho provato a volare alto nel cielo delle illusioni avvicinandomi sempre di più al sole.
Anima fragile che non sa amare, anima fragile che non si sa donare, anima fragile che soffre per paura di soffrire.
Ci sono stato e forse ci sono ancora.
Mi troverai li tra giovani amanti e primordiali istinti, consequenziale sorte di ancestrali paure.
Poserai ancora una volta le tue labbra sulle mie, il mio respiro sarà dolce ma non ti sazierà, troverai la mia pelle in un riflesso di luna ma non ti riscalderà.
Sentirai freddo e quando passerà una nuvola, invano invocherai il mio nome che risuonerà nella tua mente come una vecchia canzone che hai amato ma che non ricordi più.
Quando soffierà il vento sentirai di nuovo il mio profumo e ti inebriarai di me.
 Nascosto tra i rami , il mio sorriso sarà la casa che ti accoglierà. Non avrai più paura, sarò braccia forti che ti culleranno e voce suadente che ti guiderà. Cercherai i miei occhi nei volti dei passanti ma non li scoverai. Ti sentirai improvvisamente sola e piccola, ti chiederai i perchè, troverai la risposta nei miei silenzi.
E quando smetterai di piangere ti accorgerai di avermi avuto sempre al tuo fianco.

domenica 20 dicembre 2009



Niente ispirazione questa sera, niente di nuovo, niente di stravolgente.
Mi resta solo una tazza di tè,l'ultima sigaretta e un libro di Nietzsche.
E pensare che sarei potuto uscire e passare il mio primo sabato siciliano incontrando vecchie conoscenze.
Quando ritorno in "patria" dopo mesi di assenza il mio primo e unico pensiero è rivedere la mia famiglia e qualche amico. Stop. E invece sembra quasi inevitabile, almeno in questa sorridente cittadina del sud Italia, sottrarsi ad un vero e proprio "rito" (lo definirei cosi) fatto di luoghi comuni e domande che fondamentalmente non interessano mai la persona che te le chiede. Il tutto avviene più o meno cosi:

Prima domanda: " Ciao vitamiaaaaaaaaaaaa! e tu che ci fai qui?????"
Risposta: "Bene TESSORO e tu?" e intanto, con un sorriso fintissimo e con la faccia da ebete cerchi di ricordare quale stramaledettissimo nome ha la persona che hai davanti.

Seconda domanda:" Quando sei sceso?"
Risposta: "Qualche giorno fa e tu?" e finalmente pensi di aver ricordato il nome, poi la riguardi bene e inizi a chiederti se per caso non era quella che qualche anno fa....;)


Terza domanda: "Come ti trovi a..." (naturalmente la domanda non includerà mai il nome della città in cui vivi o la facoltà che hai scelto perchè evidentemente non sei il solo a chiederti con chi stia parlando"
Risposta: "Benissimo, Milano è meravigliosa, mi trovo molto bene e tu invece come ti trovi a....?

Quarta domanda: "A capodanno che faaaaai?"
Risposta: "Non ne ho idea, non ho voglia di fare nulla....preferirei andare fuori da questa città!" e lei intanto annuisce cercando di ricordarsi la domanda che ti ha appena fatto.

Quinta e ultima domanda: "Quando Sali?"
Risposta: "Subito dopo capodanno...tu? e iniziamo entrambi a capire che abbiamo finito i luoghi comuni, che non abbiamo nulla da raccontarci, che in fondo non ci conosciamo se non di vista e che magari fino a qualche anno fa gli stavo pure antipatico.

Seguono 10-15 secondi di silenzio seguiti da uno "Ho capitooo....CI VEDIAMO VITAMIA!", poi fai due passi contento che finalmente sia finita anche questa "registrazione" (conversazione credo sia troppo), tiri un sospiro di sollievo e improvvisamente senti una nuova manina dietro la spalla che ti chiama: "VITAMIAAA!!!!! QUANDO SEI SCESO?"....
E allora capisci in quel momento perchè hai deciso di scappare di casa cosi presto.

venerdì 18 dicembre 2009

C'è sempre la stessa musica nella mia testa....
Una nenia che suona ossessivamente lo stesso ritornello..
Dolcissima mi è entrata nel cuore quando cercavo silenzio e violentemente non ha mai smesso di suonare.
Non ha un testo la mia nenia ma colori che disegnano immagini visionarie nei miei pensieri.
E' nera come il mare quando è in balia del vento e fa l'amore con la terra.
E' rossa come il sangue, azzurra come il cielo, verde come un giardino e marrone come la sabbia.
E' viva e si alimenta di sogni, di vite, di storie che ripercorrono i sentieri della memoria e della speranza.
E' ricerca pura di un "non senso" nella mie giornate dai contorni definiti.

domenica 15 novembre 2009


Forse era giusto cosi... 
Vivere di cinismo per non morire di sensibilità.
Ci proteggiamo dietro delle maschere per coprire i nostri volti tumefatti dal tempo e dal dolore ma non ci rendiamo conto che qualcuno potrebbe innamorarsi di quei segni che ci rendono unici.
E cosi viviamo in continua contraddizione tra ciò che vediamo e ciò che siamo.
E se non riuscissi più a ricordare il tuo volto reale? 
Vale la pena coprire di illusione delle cicatrici se poi continui a sentire dolore?
Sentire il peso delle emozioni rivivendo la gioia di amori passati e nascondersi pure dietro un velo di malinconia se serve.
Piangere, piangere tanto per scoprirsi fragili e non deboli.
Ridere, ridere di gusto della purezza degli errori per rivedersi piccoli.
Sfogarsi, parlare con il cuore in mano per non cadere nella trappola dei rimpianti.
Amare, amare incondizionatamente anche se poi si starà male.
Illudersi spostando lo sguardo dalla persona amata al cielo e non chiudendo gli occhi.
Svegliarsi, svegliarsi improvvisamente da un sogno meraviglioso per ricominciare da zero cancellando ogni forse.
Era giusto cosi.

domenica 8 novembre 2009



E poi ci sono momenti in cui senti di non appartenere più a te stesso....
Notti che vorresti dimenticare cancellando tutto quello che c'è stato...
Notti in cui vorresti dormire per risvegliarti con un sorriso nuovo, con uno sguardo innamorato che non riesce più a distinguere la propria figura dal cielo. 
Notti che vorresti gridare, spaccare tutto mentre gli altri dormono per far sentire a tutti il tuo dolore, per farti ascoltare, per tentare di svegliarli dal proprio stato di incoscienza cinica. 
E invece tutto quello che riesci a fare e stare seduto in silenzio, con gli occhi persi nel vuoto e una malinconica dolcezza che ti accarezza dolcemente il viso e ti pugnala il cuore. 
In quelle notti non sei tu quella persona che piange....non sei tu quella persona che si sente terribilmente sola...Tu sei altro. Tu sei quell'uomo che dopo aver pianto si asciuga le lacrime e davanti allo specchio continua a ripetersi: "Io merito di più!", tu sei quell'anima che non smette di darsi pace per la notte appena passata ma che appena sorge il sole inizia una nuova giornata con una speranza, sei quella persona che non riesce a far a meno di sognare che in fondo DEVE esserci qualcosa per cui valga veramente la pena fidarsi e lasciarsi andare. 
Io che un tempo ero altro, io che ieri ero altro non posso più permettermi di non vivere per paura....

venerdì 6 novembre 2009


 Pensando a Livia
compagna di disavventure amorose

Fenomenologia dei rapporti amorosi PARTE I:


I settimana
“Mi piaci sai?”
“Anche tu”


II Settimana
“Ho un’altra”
“Anche io”


III Settimana
“Allora ciao”
“Addio, ti ricorderò sempre con un sorriso”


IV Settimana
“Non riesco a vivere senza te”
“Neanche io”


V Settimana
“Ho lasciato l’altra…”
“Io non trovo il coraggio di farlo, dammi tempo”


VI Settimana
“Voglio stare con te”
“Anche io ma devo trovare il momento giusto per lasciarlo”


VII Settimana
“Non posso continuare cosi… per questo ti dico Addio”
“Proprio adesso che mi stavo innamorando di te, l’ho lasciato”


VIII Settimana
“ Finalmente siamo da soli, io e te…..Vuoi essere la mia compagna?”
“ Sono appena uscita da una relazione importante…..dammi tempo!”


IX Settimana
“ Io ti amo”
“ Non me la sento di illuderti ancora….Voglio stare da sola….ti prego rispetta la mia scelta”


X Settimana
“Addio”
“Ti amo!...”

lunedì 2 novembre 2009

 Ad A.

Sei andata via anche tu, dentro l'anima l'immensità di un sorriso che non vedrò. La speranza di un abbraccio che non ci sarà mai. Nei miei ricordi eri luna di fuoco che riscaldava i pensieri quando il sole mi accecava e non sapevo dove andare. Sei andata via silenziosa come una foglia e forte come un uragano. Sogno ancora di esser travolto da quel dolore che ci rendeva "nostri" e demoliva porte, confini, finestre per volare insieme oltre l'ovvietà del mondo. 
Il mio amore, il tuo amore per la vita diventavano una cosa sola: parola. Il miracolo che quasi più nessuno considera necessario. Ogni singola lettera accellerava i battiti e il mio sangue diventava oro per esser contemplato dal silenzio di una giornata autunnale. Non ci siamo persi ne incontrati. Vagavamo insieme ai bordi delle strade e la tua mano stringeva i miei polsi e la tua voce sembrava quasi dirmi: tu esisti. Abbiamo camminato spaesati nella festa dei "normali" e ogni meta sembrava un limite e ogni paura una sfida. Non ci sei più anima mia. Non più lacrime ma sangue per sentirti nelle vene. Ora e sempre.