martedì 11 agosto 2009

"Smettila di fare il principe...."Questa frase mi viene detta da quando avevo la veneranda età di 6 anni. Quando provieni da una famiglia benestante, parli correttamente italiano anche se vivi in una piccolissima cittadina siciliana, adori studiare e soprattutto non hai i lineamenti marcati come Ridge di Beautiful o come un qualsiasi "masculo siculo" automaticamente vieni etichettato come diverso. Le denominazioni sono state tante, dal classico "figlio di papà viziato" al più originale "incapace con la puzza sotto il naso"....La cosa positiva è stata che proprio grazie a questi "simpatici" appellativi a 13 anni ho voluto dimostrare a tutti ma prima di tutto a me stesso che io non ero come mi descrivevano, che non erano sufficenti una mascella possente e un atteggiamento da muratore per essere "masculi travagghiaturi" (trad. libera: gran lavoratori). E cosi prima che prendessi il motorino, invece di fumare le prime sigarette di nascosto e vedere film porno con i miei amici come un qualsiasi tredicenne con gli ormoni impazziti, passavo il fine settimana in una nota enoteca della mia città ad assecondare i bisogni e i capricci dei "grandi" (alcolizzati aggiungerei). Ma non bastava, passato il fine settimana, i miei cugini:masculi, abbronzati, lavoratori e soprattutto stronzi si dilettavano a domandarsi, naturalmente a voce altissima davanti a tutta la parentela,: "Come cazzo puoi mai lavorare in un'enoteca?" e la risposta era naturalmente "Un fai un cazzo, ti passi u tempo!".....cosi francese! Ma crescevo e invece di rispondere con un "Vaffanculo" ai pregiudizi delle persone continuavo a voler dimostrare ciò che ero realmente. Cosi l'estate dei miei 15 anni trovai lavoro in un'azienda ittica nel reparto frutti di mare. Io lavavo le cozze. Sicuramente non il lavoro della mia vita visto che nelle pause continuavo a scrivere in un'agendina pensieri e poesie, ma sicuramente un lavoro che mi avrebbe fatto apparire UOMO agli occhi dei miei "amici e parenti". Dalla mattina alle 8 alla sera alle 22.00 lavoravo da una sorta di puffo che ogni 30 minuti si faceva venire una crisi isterica chiamato Michele. Non faceva altro che complimentarsi con me per le mie capacità di gestione e cosi dopo quasi due settimane iniziai oltre che a lavare cozze anche vongole, ostriche, gamberi e a tenere la contabilità di tutto il reparto. Naturalmente in nero e naturalmente sottopagato, lavorai anche la sera di ferragosto...C'est fantastique! Finita quella eterna estate che mi aveva reso cinico, stronzo e incazzato con i mondo più che mai, rividi i miei cugini e i miei amici e quando gli raccontai orgoglioso di aver lavorato tutta l'estate mi risposero carinamente: "Il proprietario era amico di tuo padre, non avrai fatto nulla". A 18 già grande o almeno consapevole come i "grandi" che lavorare in sicilia significava essere sottopagati e sfruttati, decisi di scappare in Germania per lavorare come cameriere. Un'esperienza durissima ma decisamente bella. Non sapevo una parola di tedesco non avevo mai lavorato come cameriere ma ero deciso a far tacere quelle voci insistenti che mi facevano sentire "incapace". Imparai il tedesco, a lavorare come un cameriere, a guadagnare finalmente qualcosa che mi permettesse di comprare più di un pacchetto di sigarette. Naturalmente tornato in sicilia, agli occhi degli altri oltre che "incapace" adesso ero diventato pure "pazzo" perchè andarsene dalla propria terra, dal proprio mare d'estate è da pazzi...Con il trasferimento a Milano è iniziata anche la mia esperienza lavorativa prima come promoter, poi come ragazzo immagine. Il lavoro era decisamente più facile, bastava fare la "bella statuina sorridente" per circa 6-7 ore al giorno, per andare a lavoro ci volevano SOLTANTO 10 fermate di metrò e 24 di tram (naturalmente mi accorsi soltanto l'ultima settimana di lavoro che in realtà con un trenino proprio dietro il posto di lavoro bastavano circa 30 minuti per andare e tornare), ma il mio orgoglio mi avrebbe permesso di superare anche questo piccolo inconveniente...E cosi per 5 mesi il mio unico impegno era diventato improvvisamente "farmi bello, ridiventare principe" per gli altri ma stavolta pagato e anche bene. Ho imparato tanto....Adesso sono "in vacanza" in sicilia nuovamente, mi godo il mio mare di giorno e la notte porto un camioncino al mercato di Terrasini (circa 1h e mezza di macchina) dall'una di notte alle 5 del mattino ma sono felice e quando mi sento chiamare "principe" adesso sorridendo rispondo: "Grazie, sono davvero cosi bello?"....

Viaggiatore Senza Meta

8 commenti:

ale.centonze ha detto...

Introspettivo, liberatorio e sintetico. Dopo il riassunto delle puntate precedenti il viaggio continua..ma è ancora un viaggio senza meta?

Anonimo ha detto...

Assolutamente si :-)

. ha detto...

concordo con l'anonimo....si decisamente si :)

Anonimo ha detto...

grande riccà..continua la tua vita fregandotene degli altri..un bacino ire

Anonimo ha detto...

Vorrei soltanto aggiungere che leggere "grazie, sono davvero così bello?" non ha lo stesso effetto di quando te lo senti dire 1...2...3...9 volte in una sera...con la "S" che solo tu sai fare(lingua tra i denti...ma non la punta...ehi...TUTTAAA) dai su provae tutti...S-ONO DAVVERO CO-S-I BELLO?

Anonimo ha detto...

...ora devi solo imparare a bere mojito! ;)
mick

oooooooooo ha detto...

Adesso ti manca una principessa che arriverà col vento dell'autunno e ti stravolgerà la vita...

Anonimo ha detto...

........gianlucahack